Il corso è disponibile dal 1 ottobre 2024 al 30 settembre 2025 - rilascia 30 crediti ECM

L'autore affronta il fenomeno complesso della migrazione, considerandolo non solo come un movimento fisico ma anche psichico. La migrazione viene descritta come un'esperienza in cui il soggetto si trova a "mezza parete", distante sia dalla propria origine che dalla meta, in una condizione di perdita e di incertezza. Questa esperienza impone un confronto con l'ignoto e l'inatteso, sia per chi migra che per chi accoglie, evidenziando fragilità e tensioni sia a livello individuale che collettivo. Viene sottolineato come i costi psichici della migrazione non riguardino solo i migranti, ma anche le comunità di accoglienza, che devono confrontarsi con la propria vulnerabilità. Il fenomeno della "tribalizzazione", ovvero la tendenza a radicalizzare le differenze culturali, emerge come risposta alla globalizzazione, con l'identità che diventa più fragile e conflittuale. In questo contesto, l'autore propone una rilettura dei concetti di cultura, trauma e identità, mettendo in luce le profonde trasformazioni antropologiche e psichiche che le migrazioni comportano. Queste dinamiche, pur generando contatti tra culture diverse, spesso portano a una coesistenza labile e conflittuale, con possibilità di rigetti e incomprensioni reciproche. La migrazione diventa così un "luogo psichico" di contatto tra umano e disumano, che rivela le contraddizioni delle società ospitanti e le mette di fronte ai propri limiti. L'esperienza migratoria costringe tutti i soggetti coinvolti a un complesso lavoro di ri-simbolizzazione psichica, che comporta accettazione e trasformazione delle differenze. Inoltre, l'autore riflette sul ruolo della psicoanalisi, evidenziando come essa possa essere uno strumento fondamentale per comprendere e affrontare queste trasformazioni, evitando approcci superficiali e pietistici.

Il corso ha il costo di €70,00. Il pagamento può essere effettuato mediante bonifico o stripe/paypal/carta di credito.